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Le nuove regole sui marchi d’impresa e gli strumenti di contrasto alla contraffazione

Verona, 11 giugno 2019. L’urlo di Tarzan o il ruggito del leone della Metro Goldwyn Meyer. Sono i due esempi forse più famosi di suoni che hanno ottenuto la registrazione come marchio.

Dal 23 marzo scorso i marchi sonori, come altri marchi “non convenzionali” sono registrabili anche in Italia.

“Con le più recenti modifiche al Codice della Proprietà Industriale – spiega Riccardo Borghero, Dirigente del Servizio Regolazione del Mercato della Camera di Commercio – entrate in vigore lo scorso marzo, è stata abolita, in recepimento della normativa comunitaria, la rappresentazione grafica quale requisito di registrabilità di un segno come marchio. Sono quindi registrabili anche in Italia come marchi sonori suoni non suscettibili di essere rappresentati su un pentagramma, come appunto l’urlo di Tarzan o il ruggito della MGM, per i quali è ora possibile depositare un file audio.”

La Camera di Commercio di Verona è da sempre impegnata nell’aggiornamento delle imprese sulle complesse tematiche della tutela della proprietà industriale, attraverso lo Sportello Tutela della Proprietà Intellettuale, gestito in collaborazione con i consulenti in proprietà industriale operanti nella provincia. Per offrire alle imprese una prima panoramica sulle novità introdotte dal d.lgs. 15/2019 ha quindi organizzato il seminario “Le nuove regole sui marchi d’impresa e gli strumenti di contrasto alla contraffazione”, che si è tenuto oggi nel Centro Congressi della CCIAA.

Nel corso del seminario l’avv. Secondo Andrea Feltrinelli ha illustrato alcune delle principali novità recentemente introdotte e che riguardano non solo i marchi “non convenzionali” ma anche la protezione dei marchi notori, l’uso dei marchi in opere di consultazione e sulle merci in transito, le nuove regole sulla decadenza e nullità dei marchi.

”Molte imprese – prosegue Borghero – non sono ancora pienamente consapevoli delle possibilità offerte da questi strumenti. In questi due mesi, per esempio, è stato depositato all’UIBM, complessivamente in tutta Italia, un solo marchio sonoro. Registrare un marchio è però indispensabile per le imprese, soprattutto per quelle che vogliono operare sul mercato digitale, e le imprese più innovative possono creare marchi non convenzionali, come marchi multimediali, sonori o di movimento, che si prestano molto all’utilizzo sul web e adesso possono essere registrati e protetti in esclusiva anche in Italia, anche nella prospettiva dell’utilizzo del marchio italiano come base per la successiva estensione di un marchio internazionale”.