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Turismo 1 semestre 2021: a giugno i segnali migliori, le presenze raddoppiano, +92%

13/09/2021

Verona, 13 settembre 2021 | Sono quasi 2.5 milioni le presenze turistiche registrate tra le due destinazioni lago di Garda e Verona e i quattro marchi d’area Lessinia, Valpolicella, Soave-Est Veronese e Pianura dei Dogi nel periodo da gennaio a giugno 2021. Un dato ancora lontano dai 6.8 milioni di presenze nello stesso periodo del 2019, prima della pandemia, ma in crescita del 92% rispetto al primo semestre 2020. Il report «Verona e le sue destinazioni. Un’analisi dei flussi turistici», curato dal Servizio studi e ricerca della Camera di Commercio, per la prima volta misura i dati delle destinazioni lago e città e delle quattro aree Lessinia, Valpolicella, Soave-Est Veronese e Pianura dei Dogi: oltre a rilanciare la promozione dell’intero territorio con il progetto «Destination Verona», la Camera ha infatti registrato il marchio di quelle quattro aree e presenta oggi un’analisi ancor più specifica sui flussi turistici.

Il report evidenzia come le presenze sul territorio prima del Covid – 18 milioni nel 2019 di cui 13.7 milioni sul lago e 3.5 milioni in città, per il 76.3% turisti stranieri e per il 23.7% italiani – proiettassero Verona al 5° posto tra le province italiane e al 2° tra le province venete. Con la pandemia, nel 2020 sono state perse 10.5 milioni di presenze (quelle straniere sono calate del 65.8%, quelle italiane del 34.7%) e tutta la provincia ne ha risentito. Il primo semestre 2021, pur mantenendo il segno «meno» nel confronto col primo semestre 2019, vede le presenze totali salire di 1.2 milioni se paragonate al

periodo gennaio/giugno 2020. Nei primi sei mesi di quest’anno la destinazione del lago di Garda e del suo entroterra ha contato 1.8 milioni di presenze contro le 564mila del 2020: il recupero sul 2020 nel mese di giugno è del +254,8%. In città le presenze del 1° semestre sono 327mila contro le 411mila del 2020: i primi segnali di recupero a marzo mentre le 102mila presenze di giugno significano +204% sullo stesso mese del 2020.

Le destinazioni Valpolicella, Lessinia, Est veronese e Pianura dei Dogi mettono insieme 336mila presenze: anche qui c’è un aumento rispetto alle 320mila del 1° semestre 2020.

La Camera di Commercio sta ora coordinando la campagna di comunicazione della DMO del Garda, «I like my lake», nell’ambito dell’obiettivo più generale di tornare ai numeri pre-Covid, quando la provincia di Verona registrava un aumento del 18.9% di presenze rispetto al 2015. Due anni fa il settore ricettivo vedeva il 75,9% delle presenze concentrarsi nel lago e nel suo entroterra, con Germania in primis, poi Paesi Bassi e Regno Unito a capofila dei Paesi di provenienza. Il 19.4% delle presenze totali invece in città e nei comuni limitrofi, in testa turisti tedeschi, inglesi e russi per una stagionalità

concentrata nei mesi non estivi. In Valpolicella l’1.8% delle presenze (+95mila rispetto al 2015) con molti turisti da Israele, Germania e Regno Unito e i mesi da giugno a settembre a registrare i picchi. Quindi l’1.4% nell’area del Soave ed est veronese (+56% sul 2015) dove l’«alta stagione» degli stranieri era coincisa col periodo luglio/settembre. Infine l’1.1% nella Pianura dei Dogi, con netta prevalenza di turisti italiani, e lo 0.3% in Lessinia, la cui stagionalità si concentrava fra giugno e settembre con gli italiani, anche in questo caso, a incamerare la quota più consistente.

Il presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Riello: «Il turismo, cui la nostra economia deve una considerevole quota di ricchezza, è stato uno dei settori più penalizzati dall’emergenza sanitaria. L’analisi del report parte da dove eravamo arrivati prima dell’emergenza, cioè da numeri che mettevano Verona tra le prime province italiane. Nel 2020 la diminuzione delle presenze turistiche è stata a due cifre dovunque, con il calo più significativo per i turisti stranieri. I primi dati del 2021, nel loro complesso, ci trasmettono segnali di una ripresa. La Camera di Commercio di Verona si sta impegnando e continuerà a impegnarsi con tutti i mezzi finanziari e organizzativi a disposizione per tornare ai risultati degli anni pre-Covid. Dopo i cali a due cifre di un anno fa s’inizia a vedere una ripresa.»

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