Verona, 14 settembre 2017. Altro record per l’export veronese: nei primi sei mesi dell’anno i prodotti e servizi scaligeri venduti all’estero hanno superato i 5 miliardi di euro, il 9% in più rispetto al primo semestre del 2016. Un dato sopra la media veneta dell’6,1% e ben oltre il 8% registrato dall’Italia. Il segreto del successo di Verona, che si conferma la decima provincia italiana per export, è la diversificazione dei mercati e dei settori.
“Le quote dei mercati europei e americano, che rimangono sempre il riferimento dei prodotti scaligeri sono tutte in crescita. Segnalo - commenta Cesare Veneri, Segretario Generale della Camera di Commercio di Verona - l’incremento a due cifre, +19%, della Spagna a conferma che nonostante siano sempre Germania, Francia e Regno Unito i nostri sbocchi preferenziali, le imprese veronesi dimostrano una certa mobilità. Spalmano i rischi su più mercati, molto più di qualche anno. Le aziende, inoltre, guardano sempre più ad est. La Polonia cresce del 37%: è il nostro ottavo mercato. Il nono è diventato la Russia con una crescita delle merci esportate del 33%, nonostante l’embargo all’agroalimentare”.
Spostandosi più ad Oriente, la Cina rileva una lieve stasi, -1,3%, ma rimane, in ogni caso l’undicesimo partner commerciale dell’economia veronese. Curiosità, nonostante il rischio Paese, in Turchia si esporta il 13,2% in più rispetto al I semestre 2016: è il 17esimo mercato delle merci scaligere.
Analizzando l’andamento per macrosettori: corre la meccanica con una crescita del 9,5%, superando di poco il miliardo di euro, il 20% dell’export complessivo. Rimane, però, sempre l’agroalimentare il settore di punta che pesa per il 26,1% sul totale delle merci in uscita. L’ortofrutta fa un balzo in avanti dell’8,7% a 325,9 milioni e il vino cresce del +6,7% a 462,4 milioni. L’alimentare si prende una pausa, probabilmente fisiologica, dopo aver trainato l’aggregato per un paio d’ann,i e si attesta a 652,7 milioni, in aumento dello 0,5%.
Ottima performance per il tessile abbigliamento, cresciuto del 13,5%, a 469,3 milioni. Con le calzature, in crescita del 5,4% a 190,8 milioni, il fashion system è il terzo comparto per export dell’economia scaligera: pesa per il 12%. Buone notizie anche per la termomeccanica che è tornata a crescere e a doppia cifra: 15,6% a 65 milioni di euro. Idem per il mobile arredo che segna un 6,8% in più a 50,9 milioni di euro. Notizie meno buone per il marmo che, pur rimanendo il sesto settore per export, rileva una lieve riduzione dell’1,5% a 212,5 milioni di euro.