Verona, 15 dicembre 2023. L’export veronese nei primi nove mesi dell’anno raggiunge 11,5 miliardi di euro, ma rallenta la sua corsa ad una crescita del 2,4%, per quanto la performance sia migliore di quella veneta (0,7%) e italiana (1%).
“Un rallentamento, dopo un periodo di crescita sopra la media, potrebbe essere fisiologico – commenta il presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Riello – ma gli arretramenti di numerosi settori sono preoccupanti. Le calzature, il marmo e la termomeccanica registrano una brusca frenata e il legno-arredo e gli altri numerosi prodotti che le imprese veronesi esportano sono fermi. La crescita è trainata dai macchinari e dagli agro-alimentari, mentre il tessile/abbigliamento, terza voce del commercio estero è stabile. Continua la lieve diminuzione del vino: non è un bel segnale tenuto conto che si tratta di un prodotto bandiera del territorio”.
L'export di Verona nei primi nove mesi del 2023
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Prodotti
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gennaio-settembre 2022
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gennaio-settembre 2023
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Var. %
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Peso %
sul totale
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Macchinari
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1.941.088.694
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2.146.582.348
|
10,6
|
18,7
|
Alimentari
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1.590.687.821
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1.788.872.287
|
12,5
|
15,6
|
Tessile/Abbigliamento
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1.247.389.261
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1.253.359.850
|
0,5
|
10,9
|
Vino
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891.457.718
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866.745.199
|
-2,8
|
7,6
|
Ortofrutta
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415.459.621
|
471.496.010
|
13,5
|
4,1
|
Calzature
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419.482.797
|
339.475.483
|
-19,1
|
3,0
|
Marmo
|
353.714.407
|
311.219.581
|
-12,0
|
2,7
|
Termomeccanica
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106.064.268
|
92.873.369
|
-12,4
|
0,8
|
Mobili
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74.008.908
|
73.609.138
|
-0,5
|
0,6
|
Altri prodotti
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4.158.848.746
|
4.128.070.168
|
-0,7
|
36,0
|
Totale export
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11.198.202.241
|
11.472.303.433
|
2,4
|
100,0
|
Elaborazione Servizio Studi e Ricerca Camera di Commercio di Verona su dati Istat (valori in euro)
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Venendo ai dati elaborati dal Servizio Studi e Ricerca della Camera di Commercio, i macchinari crescono del 10,6% a 2,1 miliardi di euro e pesano per il 18,7% sul totale complessivo dell export. Sono seguiti dagli alimentari (1,8 miliardi) in crescita del 12,5% rispetto al medesimo periodo del 2022 e con un peso sul totale del 15,6%. Il fashion system con 1,3 miliardi di euro (+0,5%) con un peso del 10,9%. Il vino arretra del 2,8% a 866,8 milioni mentre l’ortofrutta cresce del 13,5% a 471,5 milioni di euro. Seguono poi i comparti in difficoltà: calzaturiero a 339,5 milioni (-19,1%), marmo a 311,2 milioni (-12%), termomeccanica a 92,9 milioni (-12,4%). Come già detto, il legno arredo è stabile a 73,6 milioni. Stabile è anche la quota relativa agli altri prodotti, 4,1 miliardi di euro.
TOP TEN DEI MERCATI DI DESTINAZIONE
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Rank
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PAESE
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export
gen-set 2022
|
export
gen-set 2023
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var. %
|
% su totale export
|
1
|
Germania
|
2.067.800.553
|
2.161.488.141
|
4,5
|
18,8
|
2
|
Francia
|
1.100.506.466
|
1.095.529.960
|
-0,5
|
9,5
|
3
|
Spagna
|
610.272.228
|
658.539.931
|
7,9
|
5,7
|
4
|
Stati Uniti
|
635.045.212
|
586.840.825
|
-7,6
|
5,1
|
5
|
Regno Unito
|
490.317.941
|
496.662.670
|
1,3
|
4,3
|
6
|
Belgio
|
375.645.862
|
481.874.729
|
28,3
|
4,2
|
7
|
Svizzera
|
547.698.625
|
467.745.087
|
-14,6
|
4,1
|
8
|
Polonia
|
449.639.256
|
463.103.754
|
3,0
|
4,0
|
9
|
Austria
|
455.558.796
|
461.859.302
|
1,4
|
4,0
|
10
|
Paesi Bassi
|
319.544.665
|
306.245.753
|
-4,2
|
2,7
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Elaborazione Servizio Studi e Ricerca Camera di Commercio di Verona su dati Istat
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“Analizzando i principali sbocchi dei nostri prodotti e servizi – continua Riello – si constata come l’Europa e in particolare la Germania abbiano un ruolo fondamentale nella crescita delle vendite estere. Si rileva quindi come le nostre imprese non siano ancora pronte ad affrontare i mercati più lontani: da un lato potrebbe essere una questione di cultura, dall’altro vanno valutati anche i vertiginosi aumenti dei costi della logistica. Certo la Germania non può rimanere la nostra “gallina dalle uova d’oro” in eterno, tanto più che l’economia tedesca non è più forte come negli anni scorsi”.
Scendendo nel dettaglio dei primi dieci paesi di esportazione, la Germania pesa per il 18,8% sul totale delle esportazioni, seguita da Francia con il 9,5% e Spagna con il 5,7%. Una percentuale simile a quella degli Stati Uniti che mantengono il 4° posto in classifica ma arretrano del 7,6%. Seguono poi il Regno Unito, il Belgio (in forte crescita a +28,3%) e la Svizzera in calo del 14,6%. Completano la top ten Polonia, Austria e Paesi Bassi.